Aree di intervento

Ansia e attacchi di panico

L’ansia è un’emozione complessa composta da molti elementi; in sé non è né buona né cattiva, ma è un piccolo campanello d’allarme che focalizza la nostra attenzione su ciò che sta avvenendo dentro e/o fuori da noi. Non sempre deve essere vista come un problema: questa infatti, se confinata a piccoli e sporadici episodi, può essere facilmente gestibile e anzi ci può aiutare a focalizzare meglio ciò che sta accadendo intorno o dentro di noi. Quando l’ansia prende il sopravvento e non riusciamo a controllarla, allora diviene un problema.
Uno dei punti fondamentali per gestire e superare l’ansia è cercare di capire dove “risiede” nella nostra mente e perché inaspettatamente decide di “fare capolino” nella nostra vita.

I momenti più difficili da gestire sono sicuramente gli attacchi d’ansia e gli attacchi di panico, ovvero quei momenti in cui l’ansia si innalza vertiginosamente, portandoci a ritenere di perdere il controllo su noi stessi e su ciò che ci sta intorno. È importante comprendere che gli attacchi d’ansia e di panico sono come delle scariche di qualcosa che dentro di noi va in corto circuito.

La differenza fra attacco d’ansia e attacco di panico

Spesso l’attacco di panico viene paragonato all’attacco d’ansia e viceversa: in verità sono due condizioni psicologiche diverse per intensità e durata.
Secondo il manuale diagnostico degli psicologi l’attacco di panico si concretizza in un periodo preciso di paura o disagio durante il quale si manifestano alcuni dei seguenti sintomi che raggiungono il picco in un tempo di 10 minuti: palpitazioni, tachicardia, sudorazione, tremori, senso di soffocamento, dolori al petto, nausea o disturbi addominali, sensazione di svenimento, sensazione di irrealtà (non sapere dove si è o cosa si stava facendo), depersonalizzazione (sentirsi staccati da se stessi), paura di impazzire o di morire, sensazioni di torpore o formicolio a parti del corpo e brividi o vampate di calore. Chi soffre di attacchi di panico ricorrenti, inaspettati e che per almeno un mese vive nel timore della loro comparsa può incorrere in un disturbo chiamato “disturbo di panico”.
Esiste però una condizione più comune e meno grave, ovvero quella delle crisi d’ansia, i cui sintomi, sia di tipo somatico (corporeo) che di tipo cognitivo (mentale), sono simili a quelli dell’attacco di panico, ma più lievi. A livello fisico si possono provare: tachicardia, sudorazione, tremore, vertigini, asfissia, dolori al petto, nausea o brividi. A livello cognitivo c’è la percezione che l’ansia non se ne vada e che la mente non riesca a gestire un’ondata di emotività così forte. L’idea di non riuscire a gestire l’ansia ne amplifica ancora di più gli effetti a livello corporeo e mentale.

In generale, quindi, la crisi d’ansia è una condizione in cui si hanno paure molto forti ed intense, mentre l’attacco di panico è una condizione in cui si può arrivare a perdere il contatto con la realtà. Nonostante il diverso grado di intensità, entrambe presentano la caratteristica della perduranza e della difficoltà ad essere superate.

Molte persone che soffrono di queste crisi spesso iniziano a diminuire le attività sociali e i loro rapporti affettivi, smettono di guidare per paura di avere un attacco alla guida, non vanno più al cinema o a cena fuori per il timore di avere una crisi e non riuscirla a gestire, evitano le uscite con gli amici per non dover spiegare le motivazioni del malessere e nei casi più gravi arrivano a lasciare il lavoro per paura che un attacco possa presentarsi davanti a capo e colleghi. Questi soggetti spesso sentono la casa come il solo luogo sicuro.

Per superare le crisi d’ansia o gli attacchi di panico spesso si ricorre solamente a rimedi di tipo farmacologico, sicuramente fondamentali in molti casi, ma altrettanto inutili a risolvere definitivamente i veri motivi per cui crisi e attacchi prendono il sopravvento su noi stessi. I medicinali, anche di tipo omeopatico per chi ci crede, possono essere certamente utili a circoscrivere il problema e a controllarne le manifestazioni, ma per arrivare ad una sua soluzione, la persona deve imparare a conoscersi e soprattutto a riflettere in maniera consapevole su se stessa.
Spesso una psicoterapia diventa un percorso utile perché direttamente rivolta ad individuare le cause profonde e realmente scatenanti tale situazione. Molto spesso le persone che soffrono di questi attacchi vivono nell’ansia che si presentino, ma lo negano all’esterno, ritenendo a torto che sarà il tempo a guarirli. Non c’è nulla di più falso. È importante che chi ne soffre possa farsi aiutare e supportare, perché è l’unico vero modo per poterne uscire definitivamente.


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